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The Best Man Holiday - Recensione

30/06/2014 | Recensioni |
The Best Man Holiday - Recensione

Luglio tempo di commedie... natalizie. Sì perché esce questa settimana The Best Man Holiday sequel del film del 1999 che ritrova al timone lo stesso Malcolm D. Lee e rispolvera il vecchio cast fatto, tra gli altri, degli ormai famosi Taye Diggs, Terrence Howard e Regina Hall. Una pellicola a tratti un po' lenta che ci ricorda vagamente Il Grande Freddo e cerca di dare un seguito alle vicende iniziate 15 anni prima.

Ormai sono passati anni da quando Lance e Mia  si sono sposati e, tra il gruppo di amici, ci sono stati matrimoni, figli e divorzi. Quando si ritroveranno tutti assieme per le vacanze di Natale, scopriranno come sarà facile ritrovarsi, ma anche allontanarsi, facendo riaccendere la fiamma della rivalità e della passione.

Canzoni di Natale, cappotti, strenne e luminarie. Non c'è momento migliore della piena estate per mandare nelle nostre sale un film che, volente o nolente, si perderà nel dimenticatoio. E non solo per la qualità, ma per il timing con il quale si è deciso di distribuirlo.

E' anche vero però che The Best Man Holiday è una pellicola che prende come pretesto il Natale per riunire un gruppo di amici che non si vedeva da moltissimi anni, dove i rapporti si sono incrinati, nel quale si trita e ritrita la tematica dell'amicizia e dell'amore senza dare niente di nuovo ad un genere che ha, ormai, detto tutto.

Accantonato, quindi, lo stile delle wedding comedy del primo, si passa alla Xmas comedy, ma le dinamiche rimangono per lo più lo stesse, dove la poca originalità e la banalità, se non la lentezza di alcune sequenze fanno da padroni.

Certo si cerca di dare spessore alla sceneggiatura introducendo Eros e Thanatos, amore e morte, ma anche Thanatos e GénniQ7;siQ7;, cioè nascita. Sono questi i tre pilastri su cui si cerca di far ruotare le vite di questi protagonisti, in una giostra di battute, alcune volgari, e meccanismi oliati da tempo e da altre commedie, ma che finiscono per stancare lo spettatore che sente di aver già visto tutto ciò.

Non mancano, di certo, i momenti riusciti ed emozionanti  che, però, rimangono fini  a se stessi, vivi nel momento in cui scorrono davanti ai nostri occhi, per poi finire dimenticati sotto ricordi di altre mille pellicole e scene toccanti viste in tutti questi anni.

The Best Man Holiday è un film che si lascia guardare senza regalare nulla di nuovo al panorama cinematografico.

Sara Prian

 


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